Indagine sui trasporti internazionali di merci

Rapporto 2023

Si informa che la Banca d’Italia ha pubblicato il suo  report annuale “Indagine sui trasporti internazionali di merci”  con i principali risultati relativi al 2023.
Secondo l’indagine della Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci relativa al 2023, l’ incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate dall’Italia è significativamente diminuita, rispettivamente al 2,5 e 3,7 per cento  (da 3,1 e 4,2 per cento nel 2022), i valori più bassi dall’inizio del millennio, con una riduzione rispetto al 3,1% e al 4,2% del 2022.
I costi del trasporto si sono ridotti in quasi tutti i comparti, riflettendo la debolezza della domanda – e quindi dei volumi movimentati − in un contesto di offerta di carico abbondante, soprattutto nel settore marittimo; vi ha contributo anche la flessione dei prezzi del carburante.
La  riduzione dei noli  è stata la principale determinante della flessione (quasi esclusivamente concentrata nel comparto navale) del disavanzo dei trasporti mercantili nella bilancia dei pagamenti dell’Italia (sceso a -9,9 miliardi di euro1, dal massimo storico di -14,0 toccato nel 2022). Vi ha contribuito in parte anche l’aumento della quota di mercato dei vettori italiani nel settore marittimo.
Per quanto riguarda il  trasporto stradale , nel 2023 i costi medi per tonnellata per entrambe le direzioni dei flussi commerciali si sono ridotti (in termini nominali) di circa il 7 per cento, pur restando su valori elevati nel confronto storico. Il report spiega che hanno inciso il calo dei prezzi dei carburanti e, soprattutto, la contrazione dei volumi movimentati dovuta alla debolezza della domanda.
I costi medi a tonnellata del  trasporto ferroviario  sono nel complesso lievemente calati all’esportazione e aumentati all’importazione. A fronte di questi andamenti medi, vi è stata ampia variabilità a livello geografico: i noli sono rincarati, soprattutto per i flussi in entrata, nelle tratte con l’Europa orientale, i Balcani e - in particolare - la Russia e i paesi baltici; di converso, sono diminuiti o hanno registrato una dinamica più debole nelle tratte con i restanti paesi dell’Unione europea, beneficiando del minor costo della trazione stradale di appoggio a tale modalità di trasporto.
Nel 2023 i costi medi del  trasporto aereo  hanno registrato una riduzione marcata, di circa il 30 per cento, che li ha riportati su livelli prossimi a quelli precedenti la pandemia, soprattutto dal lato delle esportazioni. Tutte le aree geografiche sono state interessate dal fenomeno, sia pure con intensità diversa a seconda della domanda di carico, che è stata comunque generalmente debole; i cali più forti hanno riguardato i paesi asiatici e americani.
La documentazione è disponibile in allegato.

All./
20 giugno 2024

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