Con la circolare n. 57 dell'11 marzo 2025, la Direzione Generale dell'INPS ha fornito nuove indicazioni in merito alla possibilità di riconoscere la prestazione economica di malattia ai lavoratori percettori di trattamenti di quiescenza, a superamento di quanto precisato nella circolare n. 95 bis del 6 settembre 2006 (v. par. 3)1.

Nell'allegare la circolare n. 57/2025 alla presente nota, a cui si fa rinvio, si fa presente che - secondo l'attuale orientamento dell'Istituto - è possibile riconoscere la tutela previdenziale della malattia ai lavoratori titolari di un trattamento pensionistico che avviano un nuovo rapporto di lavoro dipendente, purché la specifica tutela previdenziale sia normativamente prevista.

Tale ricostruzione tiene conto anche della circostanza che in relazione ai titolari di un trattamento pensionistico non sussiste alcuna deroga al generale obbligo di versamento della contribuzione per malattia il quale, pertanto, rimane un onere a carico del datore di lavoro, ove previsto, in relazione al settore di appartenenza del medesimo e alla qualifica del lavoratore.

L'INPS ha inoltre ricordato infine che, con riferimento ai lavoratori iscritti alla Gestione separata, la disciplina inerente alla tutela previdenziale della malattia o della degenza ospedaliera dispone espressamente che tali prestazioni non siano erogabili ai soggetti titolari di un trattamento pensionistico. Conseguentemente, per tali soggetti non è richiesto il versamento dell’aliquota maggiorata, quale contribuzione per il finanziamento delle prestazioni di malattia o della degenza ospedaliera.

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1 L'INPS aveva sostenuto che il principio per cui nei confronti dei soggetti pensionati non compete il diritto all'indennità di malattia per gli eventi morbosi iniziati successivamente alla data della cessazione del rapporto di lavoro si applicasse anche nei confronti dei pensionati che, dopo la cessazione dell’attività, abbiano assunto un nuovo lavoro.

circolare i.n.p.s. n° 57 dell'11 marzo 2025.pdf