ANCE VCO

No al dissesto della provincia

Fortissima preoccupazione desta la decisione dell’Amministrazione della provincia del VCO di proclamare il “dissesto” o qualsiasi altro atto che metta a rischio i crediti che il comparto edile vanta nei confronti della Provincia. Le imprese edili per anni hanno lavorato al servizio del territorio, e non vogliono pagare le conseguenze di errori o leggi sbagliate dello Stato. Le pubbliche istituzioni dello Stato devono essere garantiste!

L’associazione dei costruttori ANCE VCO, esprime assoluto rifiuto verso una decisione che ostringerebbe alla chiusura numerose aziende, il paradosso è rappresentato dal fatto che la disponibilità delle  aziende ad accettare tempistiche di pagamento ben oltre i 365 giorni, arbitrariamente in deroga al codice contratti che prevede 30 giorni, le pone oggi nella condizione di veder azzerato il proprio credito.

In proposito ANCE VCO ed Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola hanno già richiesto alla Provincia, il 7 gennaio scorso, un incontro urgente per affrontare seriamente la questione, anticipando la radicale contrarietà delle Associazioni alla proclamazione del dissesto dell’Ente o ad atti che pregiudichino i legittimi crediti vantati.

La Provincia ha affidato lavori “inderogabili” per la manutenzione delle infrastrutture e le aziende si sono prestate nell’interesse dei cittadini e per garantire il lavoro ai propri dipendenti ad accettare condizioni penalizzanti, avendo quale fine non il mero utile di impresa bensì il senso di responsabilità verso un territorio con cui si confrontano quotidianamente.

Pertanto ognuno di Noi, nei rispettivi ruoli di appartenenza, deve attivarsi al fine di garantire gli impegni precedentemente assunti coperti da regolari contratti, per non scaricare sulle imprese e sui lavoratori il costo di un azzeramento delle partite pregresse; il VCO negli ultimi anni ha perso 1.500 lavoratori edili ed oltre 200 imprese, con il dissesto si perderebbero almeno altri 300 posti lavoro.

Si parla tanto di valutazione costi-benefici in virtù dei quali si bloccano opere fondamentali per il paese e in questo caso si vorrebbe procedere immediatamente al blocco totale di una realtà produttiva che rappresenta una quota importantissima e fondamentale per il PIL della nostra Provincia.

ANCE dice NO al dissesto, dice NO allo scarico di responsabilità, dice NO al sacrificio di realtà produttive che sostengono centinaia di famiglie.

L’amministrazione provinciale deve pretendere il supporto della Regione e dello Stato e non può esimersi dal rispettare le nostre aziende, il dissesto NON è una soluzione, sposta semplicemente l’onere del risanamento dallo Stato alle famiglie dei lavoratori che si troverebbero a farsi carico degli errori altrui.

I governi precedenti ed attuali salvano ILVA e Banche ma la Regione Piemonte rimane sorda alle richieste di salvare i crediti delle aziende per tutelare i lavoratori impiegati; per sanare tutto il pregresso nei confronti delle aziende sarebbero sufficienti 12 milioni di euro; la Regione deve comprendere che il costo sociale che si paventa con il licenziamento di circa 300 dipendenti inciderebbe in maniera ben più pesante sull’economia del territorio.

Lo Stato non può azzerare il credito dei propri fornitori alla stessa stregua di un qualunque committente privato; lo Stato si tutela in fase di aggiudicazione dei lavori chiedendo onerose garanzie ai propri fornitori e imponendo obblighi e adempimenti gravosi alle imprese che aderiscono in virtù di una garanzia di solvibilità che, venendo a mancare, altera totalmente i vincoli contrattuali.

Il Governo parla di revisione del “codice contratti” ma se infine è sufficiente una delibera di un Ente di secondo livello per azzerare tutte le garanzie che sono alla base del codice dei lavori pubblici, probabilmente si discute di aspetti inutili.

La Provincia NON DEVE assumere atti tali da bloccare i regolari crediti che le imprese devono ancora incassare, perché il costo sociale sarebbe ampiamente superiore al debito che attualmente ha verso i fornitori e l’Associazione Costruttori Edili del VCO NON intende accettare una decisione che verrebbe presa unilateralmente a scapito dei propri associati; ANCE si schiererà con qualunque azione possibile, contro questa assurda proposta di “modifica unilaterale delle condizioni contrattuali” a danno dei propri associati e di tutto il comparto delle costruzioni.

Geom. Mauro Piras, Vice-Presidente ANCE Piemonte

09 gennaio 2019

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