Diplomati tecnici introvabili e gap di competenze un freno a mano per l’industria: le aziende cercano profili professionali adeguati alle loro esigenze

Unione Industriale VCO ha avviato tra le sue imprese un'indagine mirata a individuare le figure di cui risultino carenti

Aziende in difficoltà nel reperire giovani neodiplomati con adeguata formazione: una problematica sempre più attuale, discussa e analizzata. E’ recente l’allarme lanciato da Confindustria sulla mancanza, che si rivela sempre più cronica, dei profili professionalizzanti che hanno rappresentato storicamente l’ossatura della forza lavoro delle attività produttive dell’industria italiana. Troppi specialisti sono introvabili per il gap di competenze, tra quelle richieste e attese dalle imprese a quelle possedute dai giovani diplomati. Qualche dato significativo: nel 2020, nel settore dell’elettronica e dell’elettrotecnica, il 54% dei profili necessari e cercati dalle aziende è rimasto scoperto; nel comparto amministrativo, marketing e finanza i profili rimasti vacanti sono stati il 52% del totale; mentre nel mondo chimico e delle biotecnologie questa preoccupante percentuale è stata del 43% sulle richieste complessive. L’industria nel 2020 ha assunto per il 63% diplomati degli istituti tecnici (in totale 750 mila), il 21% da istituti professionali (260 mila assunti), e per il 16% del totale dai licei (188 mila assunzioni). Tanti, ma ancora pochi, o comunque insufficienti, secondo gli industriali.

Anche il VCO vive questa situazione, che scontenta sia le aziende che i giovani. La forte vocazione manifatturiera del nostro territorio meriterebbe che il matching tra domanda delle aziende e offerta della scuola si compisse senza troppi intoppi e difficoltà, ma purtroppo non è più così. Sono finiti i tempi in cui la quota di diplomati negli istituti professionali era proporzionale all’incidenza dell’industria. Vero è che gli istituti tecnici, sicuramente dotati di laboratori, attrezzature, e software di livello, potrebbero essere più attenti nel recepimento delle reali necessità aziendali. Altrettanto vero è che tra mondo dell’impresa, scuola e giovani manca un coordinamento sistematico ed efficiente, un trait d’union che renda fluido e realmente funzionante il meccanismo di incontro tra domanda, offerta e orientamento. Anche i giovani, dal canto loro, potrebbero fare la loro parte, dimostrando maggiore attrazione e interesse verso un tipo di formazione, quella tecnica e professionale, che faciliterebbe la ricerca di un posto di lavoro vicino a casa all’indomani del diploma. Volendosi soffermare su quest’ultimo fronte, sarebbe bene che i giovani, alla vigilia della scelta della scuola superiore, fossero più informati, indirizzati, orientati e consapevoli che le scuole tecniche e professionali non sono soltanto sinonimo di lavoro manuale, poco collegato al mondo digitale tanto amato dai ragazzi: essi devono sapere che i percorsi tecnici e professionali offrono ampi sbocchi nell’industria 4.0 con opportunità di lavoro certe, ben remunerate, sul nostro territorio.

Unione Industriale del VCO, dal canto suo, ritiene che oggi più che mai, sia necessaria la presenza di un attore forte che, nella nostra provincia, svolga il ruolo di coordinamento reale e concreto tra il mondo dell’impresa, quello della scuola e i giovani. Per questo motivo, l’Associazione pensa di poter e dover offrire il proprio contributo in tal senso, ponendosi come anello di congiunzione tra queste tre realtà.

Il Gruppo Giovani Imprenditori, per esempio, si sta già adoperando per rendere più fluidi e sinergici i rapporti tra l’Ufficio Scolastico Territoriale del Ministero dell’Istruzione e gli istituti tecnici del VCO, per favorire l’instaurarsi di un dialogo continuativo e costruttivo.

Parallelamente, ritenendo fondamentale che le aziende evidenzino al meglio le competenze tecniche e professionali ricercate, così da potenziare la sinergia con la formazione scolastica, l’Unione ha avviato tra le sue imprese associate una prima indagine mirata a individuare le figure di cui risultino carenti, attraverso un apposito questionario di rilevazione, di cui verranno accuratamente valutati gli esiti, che costituiranno la base per la realizzazione delle successive azioni da intraprendere.

19 novembre 2021

Condividi