PNRR, Confindustria sottolinea la necessità di coinvolgere le imprese sulle riforme

Sulla questione si è espresso il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi

Confindustria non ha esitato a far sentire la sua voce in merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, recentemente presentato dal premier Mario Draghi e sul quale il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi si è espresso in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “La sfida, adesso, è riuscire a trasformare l'Italia in un Paese moderno, efficiente, aperto e inclusivo – ha spiegato il Presidente Bonomi, concentrando l’attenzione sulla questione delle riforme, determinanti per scaricare a terra le risorse del Recovery Plan - le riforme già ben definite sono 5 su 47. Il primo capitolo da cui partire sono le semplificazioni, per le quali ci sarà un decreto il mese prossimo. Per 25 anni ci è stato detto che non c'erano risorse per sostenere i costi sociali delle riforme. Ora le abbiamo. Quel che manca nel testo è la partnership pubblico-privato e, inoltre, uno dei nodi che più desta preoccupazione nel documento sul Recovery Fund è il mancato coinvolgimento delle imprese’’.  

Per Confindustria è quindi necessario coinvolgere le realtà industriali sulle riforme e realizzare una forte partnership tra pubblico e privato al fine di portare l’Italia verso un percorso di ripresa e di crescita. “Credo che sia nell'interesse del presidente Draghi aprire su questo un'interlocuzione con il settore privato. Il punto del piano è mettere risorse pubbliche perché facciano da leva agli investimenti privati. Ecco perché dobbiamo capire come il Governo intende eseguire le riforme. Se poi le imprese non condividono, gli investimenti privati non arrivano e ne consegue che l'Italia non diventa attrattiva, il Pil cresce meno, abbiamo meno occupati e quindi il debito è meno sostenibile”.
  
L’intervista ha affrontato anche il capitolo lavoro e l’intenzione del Ministro Orlando di puntare sui centri per l'impiego e la cassa integrazione. Un’impostazione che Confindustria non condivide. “Questo Paese non ha mai fatto delle vere politiche attive del lavoro, salvo quelle legate al reddito di cittadinanza, che non hanno mai funzionato – ha spiegato - se l'obiettivo è aiutare cittadini e imprese di fronte alla burocrazia, siamo fuori strada. Possiamo mettere tutti i miliardi che vogliamo in quest'area del Recovery, ma il mondo del lavoro rimane ingessato”.
03 maggio 2021

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